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cosa bisogna fare ora? | 11/10/2018

Finalmente dopo aver svolto tutte le procedure indicate in questo articolo, sono diventato proprietario di un immobile!

Aspetta prima di rilassarti perché c’è una serie di azioni che vanno assolutamente fatte per non imbattersi in inutili sanzioni.  Per sistemare tutte le faccende bisogna richiedere subito al notaio il certificato di avvenuta stipula dell’acquisto.

La prima cosa che fortunatamente non svolgiamo noi clienti direttamente è l’aggiornamento della proprietà al catasto, che lo compie il notaio. Ora vi dirò cosa bisogna fare dopo esser diventato proprietario di un immobile.

 

·         CAMBIO DI RESIDENZA

Una volta concluso l’acquisto della casa, dovete recarvi nel Comune in cui si trova l’immobile per comunicare il trasferimento di residenza all’anagrafe, portando la carta d’identità, il codice fiscale. Il Comune della nuova residenza comunicherà a quello vecchio il trasferimento. Se per l’acquisto avete richiesto delle agevolazioni per la prima casa e non avete già preso la residenza, dovete trasferirla al più presto e comunque non oltre diciotto mesi dall’atto notarile. Prima spostate la residenza, prima potrete beneficiare delle agevolazioni prima casa ai fini IMU.

 

·         IMPOSTA MUNICIPALE UNICA (IMU) – TASSA SUI RIFIUTI (TARI) – TASSA SUI SERVIZI INDIVISIBILI (TASI)

L’IMU è un’imposta locale che si applica su tutti gli immobili posseduti a titolo di proprietà o di altro diritto reale, fatta eccezione per la prima casa. Chi compra la PRIMA casa non deve presentare alcuna comunicazione poiché è esente dal pagamento dell’imposta se l’immobile appartiene a una delle seguenti categorie: A2 (Abitazioni di tipo civile), A3 (Abitazioni di tipo economico), A4 (abitazioni di tipo popolare), A5 (abitazioni di tipo ultrapopolare), A6 (abitazioni di tipo rurale), A7 (abitazioni in villini). Per chi invece acquista come seconda casa oppure come immobile di lusso, in altre parole abitazioni appartenenti a una delle seguenti categorie: A1 (abitazioni in case signorili), A8 (abitazioni in ville), A9 (abitazioni in castelli) dovrà pagare l’IMU. Si paga in due rate ed è calcolato sul valore catastale dell’immobile.

La TARI è il tributo destinato a finanziare i costi riguardanti il servizio di raccolta e smistamento rifiuti ed è dovuta da chiunque detenga o possiede un immobile che produce rifiuti. Il costo totale del servizio si ottiene sommando due quote, quella fissa e quella variabile e si potrà pagare sia in un'unica soluzione, sia in due o tre rate in base al comune di appartenenza.

La TASI, come l’IMU, non si paga sulla prima casa, purché non si tratti di abitazioni appartenenti alle seguenti categorie: A1, A8, A9. Essendo un tributo locale a carattere comunale, è determinata sulle aliquote TASI fissate da ciascun comune con specifica delibera. Come per la TARI, anche la TASI si può pagare in un'unica soluzione o, se più comodo, in due rate distinte.

 

·         PATENTE DI GUIDA E LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE

Recandosi in comune, il possessore della patente di guida e/o della carta di circolazione, deve richiedere e compilare il modulo per l’aggiornamento di residenza. Per la carta di circolazione sarà spedito al nuovo indirizzo un tagliando da applicare su di essa, mentre, da febbraio 2013, non viene più spedito il tagliando da applicare sulla patente ma bisogna comunque verificare che sia stata eseguita la variazione chiamando il numero gratuito 800232323.

 

·         VOLTURA UTENZE O NUOVO CONTRATTO

I cittadini che effettuano il cambio di residenza in alloggi ubicati in altri comuni che non hanno allacciamenti di luce, gas e telefono devono richiederne l’attivazione direttamente al distributore locale sottoscrivendo un nuovo contratto di fornitura. Per chi invece ha già tutti gli allacciamenti, deve contattare il gestore attuale per richiedere la voltura di gas, luce e telefono installati in precedenza.

 

·         AZIENDA SANITARIA LOCALE (ASL)

Se il trasferimento di residenza avviene nel territorio della stessa ASL e non s’intende cambiare il medico di famiglia, non serve mandare nessuna comunicazione. In caso contrario bisogna recarsi nella nuova ASL di appartenenza e scegliere un nuovo medico di famiglia.

 

·         BANCA E ASSICURAZIONE

Il cambiamento di residenza deve essere comunicato alla banca e alla compagnia assicurativa con una raccomandata o direttamente in filiale/agenzia.

 

·         AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO E ISTITUTO NAZIONALE PREVIDENZA SOCIALE (INPS)

L’acquisto va comunicato all’amministratore di condominio per far si che proceda al corretto addebito delle spese condominiali al nuovo proprietario, tenendo conto che la casa va venduta senza nulla da saldare. Tutte le spese condominiali sono a carico del vecchio proprietario fino giorno del rogito notarile. Il cambio di residenza va comunicato entro un mese anche all’INPS, soprattutto se si percepisce un’indennità di disoccupazione tramite presentazione di autocertificazione che indichi il nuovo indirizzo oppure tramite la compilazione del modulo cambio residenza INPS.

 

·         POSTA E CANONE RAI

Per la posta potete attivare il servizio “SEGUIMI” tramite il sito on-line o nell’ufficio postale più vicino, in modo tale da farvi inoltrare all’indirizzo nuovo tutta la posta che arriva ancora all’indirizzo vecchio. Per quanto riguarda il Canone RAI, invece, devi comunicare il trasferimento di residenza entro venti giorni, tramite il sito internet o scrivendo all’ufficio territoriale, indicando il numero di abbonamento e la nuova residenza. Se invece non possiedi apparecchi televisivi, puoi richiedere l’esonero presentando la dichiarazione di non detenzione con validità annuale.

 

·         CREDITO D’ IMPOSTA PER RIACQUISTO DELLA PRIMA CASA

Se hai venduto la prima casa e ne riacquisti un’altra entro un anno, maturi il diritto al credito d’imposta. Ricordati di comunicarlo al notaio prima della atto notarile altrimenti rischi di perdere il diritto al rimborso.

 

·         DETRAZIONE DELLA PROVVIGIONE PAGATA ALL’AGENZIA IMMOBILIARE

Per chi ha acquistato l’abitazione principale tramite agenzia immobiliare, può detrarre dalla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo il 19% sui compensi corrisposti all’agenzia immobiliare per un importo non superiore ai mille euro (un risparmio netto di 190 euro).

 

·         DETRAZIONI E AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE RISTRUTTURAZIONI

Se avete acquistato un’immobile già ristrutturato o di nuova costruzione, verificate la possibilità di richiedere la detrazione fiscale di alcune spese sostenute. Ricorda che, da gennaio 2012, le detrazioni spettanti al venditore passeranno direttamente all’acquirente se nell’atto non è specificata la volontà del venditore di portarsi lui stesso in detrazione le spese sostenute per la ristrutturazione. L’agevolazione fiscale sugli interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’articolo 16-bis del DPR 917/86 e consiste in una detrazione dall’irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare. Tuttavia, per le spese sostenute dal 26 Giugno 2012 al 31 Dicembre 2018, è possibile usufruire di una detrazione più elevata (50%) e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro. La detrazione verrà ripartita in dieci quote annuali di pari importo.

 

·         DETRAZIONE DEGLI INTERESSI PASSIVI DEL MUTUO

Chi ha avuto accesso a un mutuo per l’acquisto della prima casa, può detrarre dalle imposte sui redditi riguardanti l’anno durante il quale ha pagato le rate del mutuo, il 19% degli interessi passivi e oneri accessori pagati in dipendenza del mutuo, sino a un massimo di 4.000 euro. Il risparmio che si può ottenere può arrivare a 760 euro per ogni anno di durata del mutuo. Tra gli oneri accessori, detraibili nell’anno in cui sono pagati, rientrano l’imposta sostitutiva, le spese d’istruttoria e di perizia e le spese notarili per il mutuo, ma non l’assicurazione.

 

Vorrei inoltre ricordarvi che nel caso in cui abbiate eseguito dei lavori su un immobile da cui state percependo delle detrazioni fiscali e che avete venduto, al momento dell’atto notarile di vendita dovete inserire la postilla dove dichiarate che tutte le detrazioni rimanenti su quell’immobile volete ancora portarle voi nella dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui quest’annotazione dovesse venire a mancare, perdereste tutti i diritti di avere le detrazioni spettanti.